endecasillabo solido

Una specie di poema a puntate utilizzando, salvo sviste, endecasillabi sciolti o in rima: dipende dal "mood" della giornata. Alla fine, se possibile, seguendo un tenue filo conduttore, il lettore si troverà tra le mani un poema: epico? Non credo: più facilemte er(otic)oi-comico!!

giovedì, agosto 24, 2006

Dopo il riposo

La seconda parte di questo post
continua dopo la doccia e il caffè.
E riposato, lavato e svegliato,
la vita prende un'altra latitudine.
Nei giorni passati senza connessione
accaddero due cose d'importanza:
la cena delle donne allampanate
ed il compleanno del cinquantenne
scordato sia nel nome che cognome
e, come non bastasse, ristorante!
Andammo dritti a riva del Sun Bay,
scoprimmo invece fosse giù al Saint Bon!
Festa riuscita in riva al mare e spiaggia,
ma, se ne lamentava il festeggiato,
il cartering mancava di bevande.
Meglio: così nessuno si è ubriacato!

Il pranzo del giovedì

Al mare sei scappato: ben facesti!
Io resto qui mangiando il tuo risotto.
Le macchine son strane, lo si sa:
tre lunghi giorni senza connessione
adesso son riuscito a collegarmi.
Il caldo non fa muovere il cervello
e il caldo chiede sonno in quantità:
stendo i tappeti al fine d'asciugarli
e vado a riposarmi per un po'.

lunedì, agosto 21, 2006

lunedì: in casa con l'aria condizionata

Se dopo una giornata di lavoro
con il condizionatore intasato
al punto da crepare per il caldo
ritorni a casa e trovi che si sente
dolce un tepore che fuori non c'è:
la testa scoppia , la gamba è stanca:
l'alternativa è il cortile di un castello
con un'attrice adatta a quella parte
che recita la scema e non va in guerra:
ma che ne sai se il posto è ventilato,
se c'è un sedile adatto alla bisogna,
se... forse sono scuse che si dicono
perché non c'è la voglia di star fuori.
In realtà ben poco importa quel motivo:
avevo solo voglia d'ascoltare
un po' della mia musica con calma:
adoro i musicisti neo-barocchi
fioriti in Inghilterra tempo fà:
adesso hanno più di cinquant'anni,
ma ancora sanno attirare le masse:
la loro gioia di cantare le canzoni
che sono diventate patrimonio
d'intere generazioni nel mondo
è quasi strabiliante se si pensa
che sono trent'anni che le suonano!
E sono trent'anni che le ascolto
in originale o nuove versioni
registrate in mitici concerti
a cui un italiano non partecipa
perché in Italia quelli non ci vengono:
mi resta scaricare in peer to peer
i filmati di eventi ormai passati.
La città che vede un mare che non usa,
e dal terrazzo la vista è stroboscopica,
è diventata ormai una parte del mio io:
potrei staccarmene solo cambiando
non solo stato ma pure continente:
se devo trasmutare le radici
il cambio sarà drastico e immanente:
non solo di città, ma nella mente:
da cigno diventare chissà cosa,
non certo chi legge farmaci e non osa
altro che dar consiglio senza posa,
ma la meccanica della lettura
ti porta al fallimento senza scampo:
che sia la ricetta scritta a mano
o venga ristampata col computer:
è grande il fallimento e poco il prezzo!
Giovane sbagliavo inesperiente,
vecchio lo sbaglio, troppo il sapere:
allora non credo che si possa,
adesso lo so che spesso ci sto:
sento le palle piene e non ne posso!

domenica, agosto 20, 2006

domenica.. lavoro

E di ritorno dalla rocca oscura
fermiamoci a mangiare alla locanda:
prepara piatti di gusto e con cura.
Saranno due donzelle dall'Olanda
e due bei cavalieri di Treviso
gli allegri commensali della banda.
La prima si preoccupa del viso
e sogna un bisturi che lo ritocchi:
parole che scatenano il sorriso
in chi l'ascolta e vede quanto sciocchi
possano essere le intime paure
di chi non accetta del tempo i tocchi.
Mi venne rinfacciata, con facce scure,
l'opportunismo di cittadinanza:
oppurtunismo sarà forse, pure,
ed ora lascio perdere la rima
giacché bisogna esprimere un concetto
che non si lascia prendere dal gioco:
vissi per anni in piccole città,
e sempre denegai l'appartenza
alle città dall'aria di metropoli.
Adesso vivo in questo buco asfittico:
mi va bene: voi non ci respirate?
Lasciatemi languire nel mio brodo:
che senso abbandonarlo a vostra scelta
se per mia volontà feci radici?
La cosa sopraddetta mi dà rabbia,
mi rende idrofobo da cane astioso:
troverò il modo un giorno per spiegare
cosa mi lega forte a queste spiagge:
lasciate adesso che languisca un poco:
è troppo caldo per stare a quel gioco!

sabato, agosto 19, 2006

E siamo al 18 agosto

Solidità che traspare dal niente
di una lunga notte afosa e opprimente;
serata calma passata parlando
dopo un gioco da turisti folli
che vagano per strade di campagna.
La mostra di ceramica al castello
sembrava la vetrina di un negozio,
le forre e le gravine nella notte
avevano la calma degli ulivi:
saggezza antica sotto dura scorza!
L'immemore racconto immeritato
si sciolse come un cono di gelato
caduto dalle mani di un bambino:
non perdere speranza, non demordere!
A pizzichi e a bocconi la loquela
ti porterà in tal modo a contemplare
l'intera gestazione individuale:
dai primi palpiti di un cuore acceso
agli alti spasimi da contrappeso
fino alle clausole mai concludenti
di cuori indomiti e sogni ardenti:
non dare adito allo straniero,
che ascolta e medita con sguardo altero,
di farti folgore come un artista:
l'aspetto fragile del pessimista
poco s'addice se non si arrende!
Se l'equazione riporta lo zero
dall'infinito ridotto al più nero
fino al solare doppio integrale,
allora diamoci un bacio in bocca
e ritroviamoci sotto la rocca.

mercoledì, agosto 16, 2006

inizio 16 agosto

L'endecasillabo solido forma
un grumo informe di sillabe spente.
Stanotte la mente divaga veloce,
senza fissare il pensiero in un punto,
rimane il pensiero svagato ed etereo:
ma solido diventa pian piano!